Fare team building significa, letteralmente, costruire una squadra. Nel gergo aziendale questo termine si è tradotto in una serie di pratiche la cui finalità è quella di rafforzare i legami in un gruppo (quello dei colleghi di lavoro) che in realtà esiste già ma che, in nome di una forza motrice comune, è portato a collaborare, ad aiutarsi e infine a vincere una sfida.

E se è vero che, come sosteneva Virginia Woolf, “uno non può pensare bene, amare bene e dormire bene se non ha mangiato bene”, pensate che cosa accadrebbe a un team lavorativo che proprio ai fornelli si aiuta, collabora e infine a tavola si gode il frutto dei propri sforzi.

Insomma, pensate se il team building aziendale fosse fatto in cucina: ne uscirebbe non solo un team di lavoro unito, ma anche un insieme di persone che, a fine turno, si tolgono la giacca e la cravatta per riscoprirsi amici. Gli stessi che una sera decidono di uscire dal lavoro, andare a cucinare insieme e infine di sedersi a un tavolo per mangiare in compagnia quanto preparato assieme.

 

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Ma come si fa il cooking team building? E quali sono le location in cui è possibile operare? Le domande sono tante, ma noi abbiamo una risposta per ciascuna di esse. Quindi mettiti comodo e inizia la lettura!

 

Quando l’unione fa la forza

Pensa a quante ricette diverse puoi preparare: non te le ricordi nemmeno tutte, vero? Ebbene, lo stesso vale per le diverse modalità in cui si può declinare il team building attorno ai fornelli. Le opzioni sono tantissime, e prevedono un numero variabile di partecipanti oltre che una serie di pratiche: eccole!

 

Classico

Il team aziendale viene diviso in due o più brigate: esse, tuttavia, non si sfidano tra di loro ma concorrono alla buona riuscita di un’intera cena. Per questo, a ogni gruppo viene dato il compito di preparare una diversa portata, dall’antipasto al dolce, passando per i primi e i secondi piatti.

 

Sfida

In questo secondo caso, invece, i vari gruppi in cui è divisa la squadra aziendale si devono sfidare su di uno stesso tema (per esempio, un primo o un dolce) e nello stesso lasso di tempo: qui la divisione può essere fatta in diversi modi, seguendo, per esempio, il genere dei concorrenti (il classico maschi contro femmine) o volendo intenzionalmente mettere nello stesso gruppo persone che non hanno legato sul posto di lavoro.

 

A tema

In questo caso viene scelto un tema (etnico, vegano, street food) che viene raccontato da uno specialista del settore. Solo dopo questo momento conoscitivo, il team viene diviso in uno o più gruppi che mettono in pratica quanto hanno appreso dalle spiegazioni dello specialista, il quale vestirà anche i panni del giudice al momento dell’assaggio.

 

Le location più adatte

Già, ma dove è possibile cimentarsi in questa attività? La soluzione più immediata è anche quella che potrebbe creare qualche problema logistico: parliamo della casa di un collega che, per quanto spaziosa sia, avrà qualche difficoltà a contenere un intero team di lavoro. A questo bisogna aggiungere il tempo delle pulizie e del rassettamento di tutti gli spazi usati.

A correre in aiuto dei novelli chef ci pensano quindi aziende specializzate nell’affitto di locali dotati di ogni comfort per cucinare e mangiare. Si tratta di location, spesso a tema, che offrono ampie zone cottura (con fornelli, forni, lavandini e utensili) e dining room dotate di tavoli, sedie e stoviglie.

 

Non solo cibo

Ma quando si parla di team building aziendale in cucina non si fa riferimento soltanto alla preparazione del cibo. Le mission di un ristorante sono molteplici e proprio sulla base di questi diversi obiettivi si possono costruire percorsi strutturati per team.

Cocktail, dunque, ma anche vino, food design, preparazione della tavola, servizio e business possono rappresentare degli spunti interessanti su cui una o più squadre si possono confrontare nell’ottica di costruire un gruppo unito e compatto.

In fondo, il bello di questi eventi è che, smessi anche il grembiule, il mestolo e il cappello da cuoco, ci si siede tutti attorno a un tavolo per condividere pensieri, spunti (anche lavorativi) e momenti nel nome della convivialità.